
Si ama, fino all’ultima fiamma.
Si vive per tenere accesa quella stramaledetta fiamma. Ci si scotta, si vacilla nel suo boato e lei diventa padrona di ciò che di norma si annienta.
Poi tutto si complica; lo squarcio posto fra te e il baratro prende corpo, le stagioni sono analfabete o parlano altre lingue. Sputano lame, metalli e non vi è modo di percepire profumi. Resti sulla balaustra della scelta: sconcia o appagante che sia non hai che provarci.
Sorretto dalla misericordia celeste, provochi quell’ultima fiamma, sovente spazzientita dalle lagne che disperdi nell’etere. Le difese si concimano di follia, blaterano e fanno crescere solo precauzioni.
Cosí, quella fiamma si finge debole e va dove vuole; bastonata dai fatti negati alla vista, resta chiusa dentro un’armatura ferrea e disdegna tutti i suoi ospitanti.
Thoughts... by Luce Argentea