Life

Quando osservo un volto, intravedo letizia e il suo sfacelo. Le nottate derise dall’insonnia e tutte le sberle incallite fra le rughe.

Penso alle incursioni che sta affrontando; nudo, fustigato e infermo. Esposto alle intemperie della sfortuna e appesantito dalle emozioni da cui si abnega.

Lo guardo di nuovo: vedo il male che tiene giù, in un fosso, le croniche disfunzioni che lo infragiliscono, anche se non lo da a vedere. Scavo insieme a lui e sfilo il suo velo appeso per toccare ciò che gli sta dietro.

Quel volto ha molto da raccontare, ma alla fine ci rinuncia. Si scolla dalla realtá, precipita nell’afonia più profonda e svia ogni ammissione. Ha un circo spoglio e la speranza per il giorno seguente, perché nell’istante che vive c’é l’ignoto che lo spiazza.

Quel volto cerca te. Ha bisogno di te. Necessita di un apporto esterno al suo mal di vivere. Afflitto dalla dissonanza sociale e dall’insofferenza della stessa.

Non ha certezze se non quella di dover svecchiare diffidenza. E non é un “pourparler” e nemmeno un masochismo volontario. Qui si tratta del suo universo capovolto. Della barriera corallina che inabissa per paura di subire il danno.

Tu però guardalo e se puoi curalo.

Fai la differenza. Reclinati sul ciglio del suo malessere e assottiglialo con amore vivido.

Di amore devi esserne pregno.

Devi dargli un bacio corposo che emetta armonia. Intrecciare la tua pelle con la sua e poi amare tutto lo spazio che resta.

Life by Luce Argentea

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