
Provo nausea quando i momenti mi tradiscono. Quando non leggono il mio labiale dislessico ma solo l’acciacco di un furore. A quel credo disertore e malinconico, disposto pure alla rinuncia.
Entro da sola nel loro scantinato, raccimolo qualche didascalia, e mi accorgo che il mio romanzo é andato perso. Di me non c’é che uno scorcio trasparente e righe puerili.
Beh… non li biasimo. Sono esigente e difficile da accontentare e se intravedo una virgola fuori posto, smetto di immaginare. Metto un visto sopra tutte le delusioni e le straccio fra le mani.
Il mio schizzo é nella mente, lo firmo con la pazza voglia di vederlo sopravvivere, ma il suo crescere non é uniforme, riempe di sale le mie ferite ed io per vizio glielo consento.
So perfettamente che la vita é una giostra. Gli up and down addomesticano la tenacia e ci rendono intuitivi. Eppure, appena penso agli sforzi da compiere per sopportare la sua forza motrice, inizio a desistere.
Resto ferma nel panico, tra una convulsione e un pianto. Aspetto il fatidico slancio dato dal semplice caso ma poi sfrego il picco e ricado.
Da lí non mi riprendo più. I segni che riporto modificano le mie formule chimiche. Sbilanciano sapiditá e fanno emergere asprezza.
Non sarò più quella di tre minuti fa. Non sarò la donna che si era stizzita il giorno antecedente. Ma una fotocopia di carta spessa che stenta a ricolorarsi.
Purtroppo i momenti non si schierano a favore dei desideri, ma dei tempi. Vivono di orologi senza lancette in cui tutto é giá prefissato. Sono maleducati, scomposti. Si prendono la briga di scegliere per te senza un minimo di contegno.
Difficile da accettare. Soprattutto quando la tua fame non trova soddisfazione. Quando le esigenze non sono simbiotiche ma l’insieme di promesse in avarìa buttate sul binario.
Non possiamo farci nulla se non pregare che diventino clementi. Che abbiano in riserva abbondanti scorte di cancellazioni, al fine di ripristinare le terribili giornate bieche.
MySelf by Luce Argentea