
Poi, d’improvviso, rimani esterrefatto da qualcosa di impronunciabile. Appena lo declami va in letargo ma se rifiuti di sentirlo ecco che ti incastra.
Tingi i tuoi pallori in un mare di scuse ma sai bene cos’é, e da dove proviene.
Non tornerai indietro, perché dal fronte sei già scappato e l’ovile di cui tutti parlano non é altro che una becera cartolina.
Andare avanti é ancora peggio. I nascondigli sono rasi al suolo e la luce ustiona persino il pudore. Cosí scopri che pure la vita si imbarazza delle tue crociate. Esausta dalle invasioni perpetue dove il confine tra ego e ingiustizia non ha avuto sentenza.
Ma smuovere ciò che é immobile, é uno dei nostri compiti e sbiadire quelle sbavature risintonizza le frequenze.
Perché la solitudine é matta: rende forte uno squilibrato e tramuta un caduco in Sansone.
Life by Luce Argentea