Perdona la mia sentenza.
Sono donna e non una bambola.
Scusa se mi irrito senza provare fatica,
ma i miei lucchetti hanno età antiche,
mi tappezzano di pentimenti
che solo tu puoi sentire.
Scusa se mi perdo in ogni dove
e da te pretendo precisione.
Scusa se sono bella da sola e non in tua compagnia.
Se non sono affabile nè piacevole quando mi tocchi.
Scusa se la modestia la infrango e di venerazioni mi nutro,
ma sono stremata dall’indifferenza.
Scusa se mi gonfio di lacrime e non di accortezza,
se scappo dalle alture
e non imparo a volare.
Non ho paracadute ma stringhe lise.
Sono insicura e ho bisogno della tua morbida presa.
Scusa per tutto il disturbo,
e per le notti immerse nella rogna.
Scusa il mio panico imbalsamato,
che ti lascia scarico.
Scusa se sono diversa,
morsa dalla passione in cui annego.
Scusa se ti voglio mentre scompaio,
ma tu di me te ne freghi e non ne vuoi più sapere.
Scusa questa donna,
mentre taglia corto,
e fa di lei un ricordo.
✒ Poesie di Luce Argentea