Quando il respiro si fa corto e non riesci a definirlo, chiediti il perchè. C’è sempre un nodo che blocca la volontà di conoscersi. Un lato oscuro che vira il nostro inconscio altrove. Salire di grado, è un passo gigante. Un polso che perde battito ma ugualmente capace di darci risposte.
Noi umani siamo evasivi, fobici e paradossalmente estranei a noi stessi. Anche se ci alziamo di statura, siamo brevi negli slanci. Abbiamo paura di saltare e pecchiamo di codardia quando il male ci corteggia. Frizzati in step infantili e aggrappati per scelta ad una natura ingenua.
Da piccoli, quasi mai ci spiegano cos’è la vita. Gli atomi che la tengono insieme e l’ostile atmosfera dentro cui si sposta. Per abitudine o luoghi comuni, ti inculcano che agire nell’immediato causi l’effetto opposto e che l’intero volume insondato, deprima la lotta. Colpevole forse di un peso iniquo e non calibrato.
In parte è vero: i rimandi e l’accumulo di azioni inoperose, se aboliti in massa, compiono uno scrollo troppo violento. Ma non deve diventare motivo di paralisi, nè alibi per indurirci. La reazione decisa, è un rimedio rapido che ci conduce alla soluzione e dopo averla eseguita, ci sentiremo stratificati in forza e tempra.
Il confine talvolta è sottile, specialmente quando non sai dove dirigerti. Quando soffochi dentro un lago di complessi e ti innamori di loro, lasciandoli vincere.
Ma per conquistare la vita e amarla nelle sue modalità, serve prima apprendere, cosa lei si aspetta da noi.
Life by Luce Argentea