Prova a slacciare la passione che ti ingabbia e sbottona il suo controllo. Provaci sul serio, fino in fondo.
In un primo momento sembrerà facile quanto schiacciare il tasto “delete”. Ma dopo alcuni tentativi, ti accorgerai che ti domina e vuole aver la meglio su di te. Così la fantasia prende un nome e una posizione e l’avventura in cui ti catapulti diviene droga.
L’amore quando è sulle dita, unisce spazi, abbassa il cielo alla tua statura e chi ti respira poi, con il tempo, risorge a nuova era. Quando hai l’amore sulla lingua, tutto vibra, tutto scoppia e poi si costruisce. Il nero prende spavento, le città solfeggiano e la terra ti parla. Entra in circolo una energia centrifuga, che piega il pensiero e colma il vuoto disegnato.
L’amore ti denuda, ti avvilisce, ti opprime, ti scotta, ferisce la difesa e presta verbo alla fobia. Le sue particelle formano accumuli di materia invisibile, così greve da diventare un corpo vero. È la più folle forma di subordinata ragione, dove dipendere non è una scelta lucida, ma l’incosciente bisogno di sentirsi vivi.
Una entità che ti manovra e assembla illogiche risposte per non lasciarti via di fuga.
Molto spesso divergente, superbo e quasi mai incondizionato, poiché esige prima di donare. Rende vittima un guerriero, demolisce anche le più marmoree delle forze ed è spinto dall’egoico istinto di sopravvivere al male che lo offende.
Lui è divino, sacro e onnipresente. C’è sempre, anche se non lo senti. C’è nella mente più dormiente, negli occhi più asciutti e nel cuore divorato dal magone.
Dimora dove non sai e permane nei luoghi in cui non cerchi. Resta vigile come un gendarme, ma appena lo assecondi l’armatura si disgrega.
I suoi sensori sono attivi, presenti in noi fin dai primi secondi di vita. Si accendono e si spengono come un interruttore rotto. Domarlo non è facile e forse non dovremmo nemmeno credere a questa utopia. Perché è giusto lasciarlo esprimere e berlo a copiosi sorsi fino a quando ci è permesso. Non è nocivo se impari la sua alchimia. Ma l’orgoglio di un principiante, cambia ogni regola.
L’amore non scappa mai. Sembra che lo faccia, ma poi si rende affascinante, accerchia la tua solitudine e diventa il più caparbio dei protagonisti. Basta solo che lo nomini, che gli dai il passo più affamato e tutta la nebbia scompare.
L’amore sa dove incastrarsi e in quale anima muoversi. Sa di essere qualcosa di potente, a tratti ingestibile. Una possente architettura occultata in natura e nella vista umana, ma che orchestra ogni possibile magnificenza.
Per questo è bello viverlo e stare al suo gioco. Perché se trovi il coraggio di camminarci al fianco capirai verso quale meta sei destinato ad arrivare.
Thoughts… by Luce Argentea