Ogni tumulto ha una motivazione. È un sintomo incurabile, poichè l’uomo non fabbrica l’antidoto, ma ne produce la causa. Poggia su guance diverse, volti falliti e non importa quanto pesino sulla coscienza, nè le ferite che lasciano in gola, nel loro forte grido. Sono pur sempre flagelli inaspettati e incudini che ci schiacciano. Pungono il cuore, strappando a brandelli la nostra stoffa e ciò che consumano difficilmente si può ricucire.
Certe volte ci scegliono, altre volte ci risparmiano. Attraversano il viale più vicino oppure quello del lato opposto. Bussano ad un innocente o ad un semplice passante. Bussano dove nessuno si sarebbe mai augurato, proprio negli angoli in cui credevamo si fossero annientati come tabù.
Il tumulto, è fragore dentro e silenzio intorno. Un tifone di respiri, che intrattieni per non esplodere e migliaia di vocaboli che non potrai mai esprimere. Perchè le persone non capiscono il suono del dolore, ma solo l’eco delle risate. Restano convinti che il riso è serenità e il mutismo equilibrio. Invece esiste il sorriso del pianto e il pianto del sorriso. Tanti strazi implacabili dove ogni ruga ne è colma.
Per questo, di fronte al silenzio, bisogna avere rispetto. La sofferenza merita sempre attenzione, a prescindere dalla longitudine dalla quale la si osserva. Anche se non é coinvolta la nostra vita, ma il vissuto di un individuo sconosciuto, l’aspetto estraneo deve rimanere intoccabile, proprio perché siamo ignari delle cause scatenanti e delle persone coinvolte.
C’è chi si pubblicizza bene per tradirti alle spalle, e chi si presenta peccatore ma in realtà racchiude un mondo stupendo!
Thoughts… by Luce Argentea