È vero, le porte vanno spinte se non si aprono, ma non all’infinito. Se non ci concedono accesso ci sarà pure un buon motivo. Una spiegazione logica, che spesso non siamo in grado di capire e accettare. In fondo, oltre il solido pannello, nessuno può fare pronostici o congetture. Il vuoto si confonde nel nero, nello spazio e nell’immenso. Potrebbero accadere mille cose, oppure le solite prestabilite. Oltre lo sconosciuto vi sono troppe combinazioni. E se non si ha fede, tutto si distorce. Il vuoto per noi che cerchiamo il pieno, a volte rimane vuoto. Invece per qualcun’altro il vuoto si raddensa per dare corpo alle tante preghiere che lo hanno preceduto.
Una porta si sigilla, a furia di sentirsi violentata da mani frettolose e impazienti che la prendono a pugni con la mente e la bruciano con la vendetta. Si salda per difesa, per sua scelta, perchè non riconosce in noi un candidato valido.
E come ogni carro provocato, giunto in salita pende all’indietro e inizia a retrocedere. Ci investe totalmente del suo peso, senza darci il benvenuto. Tentare è dovere, ma perseverare è peccato. Perlomeno laddove non vi è abbastanza materiale per sostenere la nostra causa.
Sognare è giusto, ma fantasticare stupidamente è da incoscienti. D’altro canto siamo adulti, e le favole fanno parte di una sfera incantata, riservata ad età diverse dalla nostra. Dentro periodi di candore, mai stati sfregiati dalla consapevolezza del vivere.
Per questo non bisogna intestardirsi, ma cogliere gli ultimatum della vita. Tutti quei segnali premonitori che ci conducono sulla via più saggia.
Non è vero che le porte si confondono e che il destino è infingardo. Siamo noi a non capire su quale bussare e quando è tempo di cambiare l’intera planimetria.
Life by Luce Argentea